Umberto Eco, IL NOME DELLA ROSA

Ho provato a leggerlo l'estate scorsa, ma verso metà libro ho interrotto perché non ce la facevo più.
Tra le descrizioni del luogo, le descrizioni del periodo storico e le riflessioni filosofiche (ah, sì! Le parti in latino non tradotte) mi annoiavo troppo. e se saltavo tutte queste pagine rimaneva solo il romanzo thriller/giallo che tutto sommato non è gran che. Penso che se il thriller non ci fosse stato, non sarebbe diventato un best-seller. Eco è un grande saggista non un romanziere.
Cmq la parte che mi è piaciuta di più è stata proprio la riflessione di Adso sul suo peccato!

io nemmeno il film sono riuscito a finire

...anche io ho la reliquia

il thriller lo ha reso un romanzo vero e proprio, senza la sequenza degli omicidi sarebbe stato più che altro un libro di saggistica....credo che il fatto di avere anche una storia così intensa abbia reso questo libro più accessibile anche ai giovani,me compresa, che di sicuro lo avrebbero considerato un mattone illeggibile

Quanto mi sarebbe piaciuto finirlo... ma non ce l'ho fatta!!! E' stato l'unico libro che non ho terminato!! Mi consola che ci siano altri miei compagni d'incomprensione!!! Purtroppo è un mio limite

A me nessuno l'ha fatto leggere a scuola Beh, meglio così. Se l'avessi letto al liceo l'avrei mollato subito lì.
L'ho letto un paio d'anni fa e mi è piaciuto moltissimo, anche se non l'ho divorato come hanno fatto altri miei amici.
Anch'io, per fare un esempio, ho perso un sacco di tempo sulla descrizione del portale della chiesa, ma non mi è pesato più di tanto. In quel periodo ero intrippata coi bestiari medioevali e quindi mi ero messa a cercare notizie su ogni mostro
Il romanzo scorre di più nel momento in cui comincia la serie degli omicidi, però ho trovato interessante anche la parte precedente, anche se non di facile lettura.
Secondo me non è un best-seller in senso stretto, anzi, lo ritengo un romanzo piuttosto elitario, per chi mastica un certo tipo di cultura, non incomprensibile, ma certamente non apprezzabile da tutti.

Baci baci

Ilaria Cole

L'avevo iniziato per diletto nell'estate dei miei 16 anni,l'ho abbandonato alla descrizione della porta.
Me l'hanno assegnato a scuola, pochi mesi dopo..ho ripreso a leggerlo e l'ho AMATO. Sarà per la nostra prof di lettere che mi ha fatto adorare il medioevo,ma mi è piaciuto da morire.
Guglielmo è troppo affascinante come personaggio,così come Jorge,le sue riflessioni sul RISO e sull' IRONIA sono rimaste scolpite nella mia mente.
(piccolo vanto: nel compito a scuola,presi 8+ con la domanda facoltativa sulla descrizione dell'eresia )

Io lo stò leggendo adesso,la storia è piacevole e mi stà appassionando,a parer mio però troppe citazioni in latino non tradotte (che per chi non conosce il latino vuol dire parole lette al vento) e a volte periodi troppo lunghi...

Capisco il problema ... ci ho perso tempo anch'io, che il latino l'ho studiato, ma sono piuttosto arrugginita.

Baci baci

Ilaria Cole