Alejandro1982 |
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| Amo tante poesie di Leopardi: lo trovo così malinconicamente attuale e autentico. Certo, è molto triste e farcito di rassegnazione, ma chi..a diversi gradi..può negare che anche questo è parte della vita?
Adesso come adesso amo particolarmente il sabato nel villaggio, così come l'infinito e il passsero solitario. MA tutte, davvero tutte le sue opere sono straordinarie.
Il finale del "sabato del villaggio è splendido:
"...Questo di sette è il più gradito giorno, pien di speme e di gioia: diman tristezza e noia recheran l'ore, ed al travaglio usato ciascuno in suo pensier farà ritorno.
Garzoncello scherzoso, cotesta età fiorita è come un giorno d'allegrezza pieno, giorno chiaro, sereno, che precorre alla festa di tua vita. Godi, fanciullo mio; stato soave, stagion lieta è cotesta. Altro dirti non vo'; ma la tua festa ch'anco tardi a venir non ti sia grave."
E' l'attesa di qualcosa la cosa più bella e piacevole, non tanto il suo verificarsi. Anche nella vita è così... é l'attesa, il sabato della vita e cioè l'adolescenza..la fase più lieta. Molto più della festa vera e propria, la domenica, la vita adulta ovvero. " Non avere fretta di crescere, ragazzO"...quante volte loa bbiamo detto o sentito dire...quante volte ricordiamo con nostalgia la nostra adolescenza, magari pensando a come non ci accorgessimo della sua bellezza e a come avessimo fretta di crescere.
Tuto questo è molto triste, anzi malinconico...ma in fondo non lo si può negare..o almeno..io non riesco a negarlo.
Alessandro
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