CITAZIONE
1984. Il mondo è diviso in tre immensi superstati in perenne guerra fra loro: Oceania, Eurasia ed Estasia. In Oceania, la cui capitale è Londra, la società è governata secondo i principi del Socing, il Socialismo Inglese, dal Grande Fratello, che tutto vede e tutto sa. I suoi occhi sono le telecamere che spiano di continuo nelle case, il suo braccio la psicopolizia che interviene al minimo sospetto. Tutto è permesso, non c'è legge scritta. Niente, apparentemente, è proibito. Tranne pensare, se non secondo i dettami del Socing. Tranne amare, se non con il fine esclusivo di riprodursi. Tranne divertirsi, se non con i programmi televisivi di propaganda. Tranne vivere, se non secondo gli usi e costumi imposti dall'infallibile e onnisciente Grande Fratello, che nessuno ha mai visto di persona. Ovunque grandi manifesti che lo ritraggono, con i suoi grossi baffi neri, ovunque slogan politici da lui ideati: "La guerra è pace"; "La libertà è schiavitù"; "L'ignoranza è forza". Dal loro rifugio, in uno scenario desolante da Medioevo postnucleare, il protagonista, Winston Smith, l'"ultimo uomo in Europa" (questo il titolo che avrebbe preferito l'autore) e Julia, la sua compagna, lottano disperatamente per conservare un granello di umanità.
Dall'anticipazione:
Nel superstato di Oceania il Partito e gli onnipotenti Ministeri della Verità e dell'Amore controllano spietatamente i cittadini, rendendoli completamente succubi al sistema. Un romanzo allucinante sugli orrori della società totalitaria, scritto da Orwell (1903-50) nel 1948.
L'ho finito l'altro giorno di leggerlo.
E devo dire che è stata un'esperienza personale straordinaria.
Insieme a FARHENHEIT 451, e in attesa di leggere a breve IL SIGNORE DELLE MOSCHE, trovo che questa lettura debba il piu' possibile essere avvicinata dalla gente.
Per esempio io la farei entrare ufficialmente nei programmi scolastici liceali.
Parlare delle emozioni che ho provato e di cio' che mi ha dato questo libro è difficile. Difficile perchè è sempre molto molto delicato parlare di certe questioni.
In questo libro Orwell rasa al suolo ogni banalità e retorica e affronta a quattr'occhi un futuro del mondo che è in pericolo, a partire dall'incredibile vulnerabilità dell'essere umano che, spesso e volentieri, diventa parte inerme e passiva di una volontà altrui, rassegnandosi a perdere se stesso e la propria identità.
Chiaramente estremizza certi concetti ma neanche piu' di tanto. Perchè il totalitarismo c'e' stato e in alcune parti del mondo esiste ancora. Perchè certe tendenze umane prendono ancora oggi possesso della persona, la quale senza potere, si sente spesso svuotata di ogni stimolo o contentezza.
Anche oggi l'ideologia è spinta verso un DOVER PENSARE e non a un POTER PENSARE LIBERAMENTE. Anche oggi siamo in un certo senso SORVEGLIATI, SPIATI. Non siamo poi cosi' tanto liberi di muoverci come noi crediamo. Tutto arriva dall'alto, da chi ha potere, da chi è stato assoggettato in coloro che pensano la vita in termini di missione da compiere, di obiettivo da raggiungere in qualunque modo e con qualunque mezzo.
Io mi son trovato in difficoltà leggendo il libro. Mi son sentito un uomo piccolo piccolo, colpito e quasi devastato nella sua sensibilità, nella sua riflessione.
Si perchè è davvero umiliante pensare a come la società abbia ridotto l'essere umano a un semplice burattino facilissimo da giostrare, modellare e plasmare a suo piu' completo piacimento e desiderio.
E' triste pensare alle limitazioni della libertà, è triste pensare a certi modi di vita assurdamente invivibili come quelli di Winston Smith che deve pensare a ogni cosa che fa e che dice perchè c'e' il Grande Fratello che in ogni momento puo' sentirti, anche a livello di PENSIERO, e catturarti. E punirti.
E' avvilente tutto cio'.
Mi fa quasi pena.
Il finale poi è a mio avviso la sceneggiatura perfetta della realtà: dopo tante illusioni e speranze, torni coi piedi per terra: devi combattere e molto per ottenere diritti e libertà ma alla fine se non sei forte abbastanza da seguire un tuo percorso di coerenza a livello ideologico fino alla fine , inevitabilmente vieni risucchiato nel vortice dell'ideologia collettiva che sta nelle mani del Potere Assoluto.
Sono rimasto avvilito, sconvolto, pensando che è proprio vero che in questa società manca sicuramente qualcosa di molto importante: il CORAGGIO DI VIVERLA FINO IN FONDO secondo le proprie idee, le proprie convinzioni, un proprio percorso che rimanga coerente dall'inizio fino alla fine, anche magari andando incontro a conseguenze non positive. Ma se si deve vivere sempre con la paura di essere giudicati, controllati non si andrà da nessuna parte.