Il vecchio e il mare, Ernest Hemingway

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Matt82
CAT_IMG Posted on 7/9/2007, 09:19




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CITAZIONE
Dopo ottantaquattro giorni durante i quali non è riuscito a pescare nulla, il vecchio Santiago vive, nel suo villaggio e nei confronti di se stesso, la condizione di isolamento di chi è stato colpito da una maledizione. Solo la solidarietà del giovanissimo Manolo e il mitico esempio di Joe Di Maggio, imbattibile giocatore di baseball, gli permetteranno di trovare la forza di riprendere il mare per una pesca che rinnova il suo apprendistato di pescatore e ne sigilla la simbolica iniziazione. Nella disperata caccia a un enorme pesce spada dei Caraibi, nella lotta, quasi letteralmente a mani nude, contro gli squali che un pezzo alla volta gli strappano la preda, lasciandogli solo il simbolo della vittoria e della maledizione sconfitta, Santiago stabilisce, forse per la prima volta, una vera fratellanza con le forze incontenibili della natura e, soprattutto, trova dentro di sé il segno e la presenza del proprio coraggio, la giustificazione di tutta una vita. Alla fine della propria carriera di scrittore Ernest Hemingway rimedita i temi fondamentali della sua opera nella cornice simbolica di un'epica individuale, e insieme ripercorre i grandi modelli letterari che, come Moby Dick, hanno reso unica la letteratura americana.

Un libro che è riconosciuto come uno dei classici piu' "classici" della storia della letteratura mondiale di ogni epoca. E' piuttosto corto, ma in quelle poche pagine sprigiona un'intensità emotiva e regala momenti di riflessione davvero importanti.
Ne IL VECCHIO E IL MARE, il tema centrale è quello concernente l'uomo, ostaggio delle proprie paure,delle proprie debolezze, della propria solitudine, misurata non in quanto isolamento dalla comunità di gente ma in rapporto a se stesso e anche con la natura, entità misteriosa e quanto mai di forza prorompente. In questo senso, il VECCHIO puo' dire di aver un rapporto migliore addirittura col mar che non con se stesso, sembra dipinto il MARE come l'unica entità (Umanizzata qui) in grado di mantenere fede alla fiducia quasi amica che hai riposto in lui.
Cio' che ho apprezzato di piu', oltre alla metafora della lotta tra il vecchio e i pesci, in un continuo crescendo di intensità, sono le domande che anche ad alta voce il vecchio si poneva, domande esstenziali, quasi filosofiche sotto un certo punto di vista, intime...meraviglia!
Chi ha probemi con se stesso, chi soffre un po' di solitudine, chi ha difficoltà a volte a riconoscersi e a ricordarsi chi sia in realtà, dovrebbe leggere questo libro...che rappresenta una sorta di lotta al mistero che si ha di se stessi.
Lottare, lottare, lottare, senza mollare mai, trarre forze impensabili, dove fisicamente si è morti, mentalmente non lo si è e questo fa la differenza, ci spiega hemingway. Mai dermordere, anche di fronte all'apparente piu' invalicabile ostacolo che ci viene frapposto tra noi e un obiettivo che ci siamo prefissati.
 
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geordie
CAT_IMG Posted on 7/9/2007, 15:42




conosco poco Hemingway, però avevo letto un paio di racconti...
 
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Silvia ^^
CAT_IMG Posted on 7/9/2007, 17:20




Ernest Hemingway è senza dubbio uno scrittore degno di nota, ma tralasciando le sue qualità, e i grandi romanzo che ha scritto, parlando proprio di sensazioni, a me ha sempre trasmesso un senso di angoscia e di fine.
Ogni suo libro lo ricordo come un piccolo calvario...
 
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Flyss
CAT_IMG Posted on 8/9/2007, 13:28




Libro molto bello però troppo triste!!La fine non mi è piaciuta!!Povero vecchio!!Ah il suo nome è bellissimo però...Santiago...stupendo!!
 
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CAT_IMG Posted on 8/9/2007, 18:36
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Super lettore ^_^

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Io ho visto la fine del libro come l'inizio di un trionfo. La parte triste era l'amarezza per la vita povera di tutta quella gente, ma alla fine lui che dimostra di essere più valido di tanti uomini più giovani e più in forze... quel pesce gli è stato davvero "amico": grazie a lui ha potuto cambiare vita perché ha annientato la sfortuna che lo teneva in una fase di stallo ed ha annientato qualunque pregiudizio, malelingua e considerazione della gente del villaggio.

Questo libro mi ha trasmesso la fatica e la soddisfazione di agire in modo onesto sempre, e la speranza che questa fatica non sarà mai inutile perché prima o poi il valore che in questo modo dimostriamo, ci verrà riconosciuto.

Mentre leggevo avevo il timore che il vecchio Santiago una volta tornato a casa, sarebbe morto per la troppa fatica fatta alla sua età. A me piace pensare che si stende sul letto per un bel sonno ristoratore durante in quale nessuno si prenderà l'ardire di svegliarlo. ^^
 
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_Ginny_
CAT_IMG Posted on 10/9/2007, 16:18




l'ho letto l'anno scorso e mi è piaciuto anche se il finale è triste! la storia in sè è semplice ma fa riflettere molto soprattutto sulla forza di volontà che sempre dobbiamo avere!
 
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giulia_m
CAT_IMG Posted on 11/9/2007, 20:23




l'ho letto più di una volta e francamente non mi è mai piaciuto. La storia è stupenda, il personaggio pure, ma ciò che mi porta quasi a non tollerare il libro è il senso di frustrazione e angoscia che mi procura.
 
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Ilaria Cole
CAT_IMG Posted on 14/9/2007, 14:50




Io ero stata obbligata a leggerlo quando avevo dieci anni e lo subivo come una tortura. Mi chiedevo che cosa ci si potesse trovasse in una storia che mi sembrava inutile, anche perché nessuno ce lo spiegava. Ho abbandonato il libro e l'ho lasciato nella libreria a riempirsi di polvere per anni e anni.
Poi frequentando i forum mi sono lasciata convincere a riprenderlo e non me ne sono pentita. Avendo capito il libro, l'ho apprezzato moltissimo.
Certo, è triste, ma la vita non è certo una passeggiata e capita di trovarsi in difficoltà e di non poter contare sull'aiuto di nessuno.
Non lo trovo però frustrante, perché lottare con tutte le proprie forze contro le avversità è di per sé una vittoria.

Baci baci

:52: Ilaria Cole :52:

 
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Matt82
CAT_IMG Posted on 15/9/2007, 23:10




Secondo me è meglio una realtà che ti viene presentata come tale, che una realtà presentata come tu vorresti che sia.
Non lo ritengo un libro tragico, pessimista, lo trovo semplicemente realista.
Senza adoperare troppo la retorica, penso che la vita sia proprio questo: inseguimento di un obiettivo, solitudine, eterno scontro bene-male, anche con se stessi e dentro se stessi, e illusione.
Si forse sono un po' pessimista dicendo cio'ma no, io sono una persona ottimista di per sè ma non sopporto quei libri che ti allontanano dalla verità della realtà nella quale vivi (non cito i fantasy perchè li si legge appositamente per evadere un po' dal proprio mondo e ogni tanto ci vuole, eccome se ci vuole).
 
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Razorblade Kiss
CAT_IMG Posted on 28/8/2008, 08:52




Io l'ho letto circa 5 anni fa e l'ho decisamente adorato!
Una grande metafora sulla via,l'ho interpretato così...ù_ù
 
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(=Calì=)
CAT_IMG Posted on 29/8/2008, 09:15




Devo Leggerlo per la scuola, com'è? voglio dire... ne vale la pena? ce l'ho in un elenco infinito di libri e dal titolo non è che mi ispirasse più di tanto...
 
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°Yu°
CAT_IMG Posted on 4/9/2008, 20:49




Questo libro l'ho comprato 15 anni fa, cioè quando avevo 16 anni, e ricordo di averlo abbandonato, era ostico per me...non difficile, solo ostico. Credo che non fosse il periodo adatto a leggerlo, così ho deciso di riprenderlo appena sentirò che è il momento giusto!
 
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11 replies since 7/9/2007, 09:19   293 views
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