Ed ecco a voi gente il secondo capitolo appena sfornato!
Buona lettura
Cap. 2
Il primo uomo salì su una specie di ring e aveva l’aria di chi sa che la vittoria sarà più facile del previsto. Dall’altro lato del ring, con la sua veste di pelle maculata, salì l’enorme Leopard. Solo a guardarlo metteva i brividi: alto forse più di 2 metri, la testa pelata con un tatuaggio raffigurante uno scheletro con una spada in mano intento ad uccidere una donna, un corpo possente quanto sporco, la bava alla bocca e uno sguardo terrificante. Lo sfidante non pareva avere paura, guardava in trepidante attesa il presentatore che a breve avrebbe dato il segnale di inizio. “Possiamo iniziare la prima sfida… che la lotta abbia inizio!” urlò il presentatore e subito lo sfidante tirò fuori una mazza chiodata. Questa era sporca di sangue di chissà quante vittime; subito si scagliò contro Leopard e mirò con un colpo alla testa, il pubblico trattenne il fiato… Leopard bloccò senza fatica la mazza, la prese con tutte e due le mani e scagliò l’uomo a terra facendogli fare una capriola per aria. Il gigante non perse l’occasione e iniziò a prendere a pugni l’avversario, lo prese per il collo e con un calcio allo stomaco lo fece volare fuori dal ring. L’uomo era coperto di sangue e doveva essere svenuto. Il pubblico rimase ammutolito. Dopo qualche secondo il silenzio venne interrotto dalla voce del presentatore: “Ehm… il primo incontro è terminato e, come sapevamo già tutti, il vincitore è Leopard!”, la folla iniziò ad esultare e Leopard rimase serio, senza un minimo segno di felicità per questa sua vittoria. Il secondo sfidante salì sul palco e non durò molto più del primo, così accadde anche per quello dopo e quello dopo ancora. Era il mio turno… stavo per cambiare idea, non ce l’avrei mai fatta contro un mostro del genere senza poter usare la magia. “Il prossimo sfidante è atteso sul ring” disse il presentatore con aria irritata, mi guardò e disse “oppure abbiamo cambiato idea eh?” e il pubblico scoppiò in una forte risata. Tom spuntò affianco a me “Dai Shaira! Vai è il tuo turno, puoi farcela!”, non volevo essere lo zimbello di tutti, però non volevo neanche morire così giovane! Guardai Leopard negli occhi, era ancora serio ma poi disse “una donna non potrà mai battermi, neanche gli uomini ci riescono, è meglio che ti ritiri se non vuoi che ti rovini il tuo bel visino”. Essere presa in giro da un pallone gonfiato senza cervello? Questo mai; salii sul ring e una donna dal pubblico urlò “vuoi morire ragazza? Lascia perdere, rinuncia!”, la guardai e dissi “non morirò, mi basta la mia intelligenza per vincere”. Leopard per la prima volta accennò un mezzo sorriso, “Allora che la sfida abbia inizio! Addio povera ragazza” disse il presentatore. La sfida era iniziata, io sola sul ring contro un’enorme belva, dovevo essere impazzita. Non avevo neanche un’arma, ero senza speranza, mi avrebbe rotto l’osso del collo in un attimo. “Ti concedo la prima mossa” disse Leopard, “Molto gentile da parte tua” dissi “e te ne pentirai!”. Mi scagliai contro di lui, cercai di usare tutte le energie che avevo, feci un salto e gli diedi un pugno in pieno volto. La mano era diventata rosso fuoco, la testa di Leopard si spostò di appena qualche centimetro, non gli avevo fatto assolutamente niente. “Beh, questo è tutto quello che sai fare?” disse, e iniziò a spostarsi verso di me; le mie gambe tremavano, mi prese per i capelli, mi alzò da terra, mi avvicinò al suo viso e sussurrò “Addio”. Non vedevo più niente, mi toccai la fronte e mi accorsi che stavo perdendo sangue, Leopard mi aveva appena dato una testata. Rimasi a terra, stavo per perdere i sensi, era finita, il mio sogno di girare il mondo e scoprire le arti magiche stava svanendo. Iniziò a prendermi a calci, urlai per il dolore, si avvicinò col viso al mio “Te ne pentirai per avermi sfidato” disse, ma prima che riuscisse a fare altro gli diedi un pugno in un occhio. Il gigante iniziò ad urlare “Dannata ragazzina, non avrò pietà di te!”; mi afferrò per il collo e iniziò a stringere, l’aria iniziava a mancare, mi stava uccidendo. Cercai in tutti i modi di divincolarmi, sentii le grida di Tom e l’orrore del pubblico. La mente che pensava, cercavo di trovare una soluzione… uno scoppio di luce, di energia e un’enorme frastuono; poco dopo tutto divenne buio.
Riaprii gli occhi e ci misi un po’ di tempo per mettere a fuoco. Non capivo cosa era successo, ma mi sentivo sollevata di essere ancora viva. Mi alzai in piedi e vidi l’inferno davanti ai miei occhi. Tutto il paese era distrutto, il ring e il luogo della gara non esistevano più. Mi girai e un campo di cadaveri apparve dinanzi ai miei occhi, ero spaventata a morte; iniziai a correre non so per dove, ovunque mi giravo vedevo distruzione e morte. Continuai a scappare finchè non inciampai. Uno scheletro con una spada in mano era vicino al mio piede, feci un urlo enorme… la testa di Leopard giaceva accanto al mio corpo. Con le lacrime agli occhi e il cuore che batteva a mille mi rifugiai in quella che doveva essere stata la casa di qualcuno. Mi sedetti per terra e chiusi gli occhi, non poteva essere vero, era solo un brutto sogno. Sentii un rumore, come se qualcuno stesse chiamando, corsi fuori e vidi qualcosa che si muoveva sotto una mucchio di pietre. “Tieni duro sto arrivando!” urlai; iniziai a togliere tutte le pietre finchè lo vidi. Il piccolo corpo di Tom era distrutto, il viso quasi irriconoscibile e un mare di sangue. “Tom, oddio Tom ti prego non morire!”, “Shaira, cosa hai fatto?” disse lui con le lacrime agli occhi, “hai distrutto tutto e hai ucciso tutti”, “Sono stata io?” chiesi disperata “la tua magia… è stata la tua magia” detto questo cadde nel profondo sonno. Rimasi senza parole, la mia magia aveva raso al suolo un paese e i suoi abitanti. Iniziai a camminare con lo sguardo nel vuoto, io ero rimasta l’unica sopravvissuta su quell’isola, non sapevo cosa fare. Mi guardai le mani e mi accorsi che il braccialetto si stava illuminando, non era mai successo prima. Lo guardai meglio, sulla pietra di esso era comparso un occhio ed era come se questo mi stesse fissando. Iniziai a sentire strani desideri, voglia di distruggere, voglia di uccidere, guardai il paese e mi sentii esaltata dalla visione della morte che mi circondava. Usai la magia e creai un mantello, lo misi; non era più utile rimanere su quest’isola, feci un altro incantesimo e sparii.