risveglio

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re dei sepolcri
CAT_IMG Posted on 24/8/2008, 02:30




Il sonno lascia la mia mente e il mio corpo, lentamente dall’abisso onirico in cui ero mi lascia andare, sfuggo alle sue grinfie e mi ritrovo nel mio letto. Il mio corpo nudo è coperto solo da un lenzuolo, la finestra è appena scostata ed entra una piacevole brezza che passa sotto il lenzuolo e accarezza la mia pelle. La mia mente fa fatica ad allontanarsi dal posto dove si trovava poco fa, scosto il lenzuolo e mi siedo sull’orlo del letto, il mio corpo mi risponde con fatica e lentezza
Accidenti che mal di testa, sembra quasi che quello stupido sogno mi abbia lasciato il segno, il sonno proprio non vuole andarsene, me che ore sono
Guardo la radiosveglia sul comodino 9:27
Le nove e ventisette? Che mi è preso, ho dormito un giorno intero? Oppure.. no impossibile, un vuoto di memoria? Anche se il sogno che credo di aver fatto potrebbe essere nient’altro che la giornata appena trascorsa..eppure il sogno era troppo strano..domani andrò dal dottore per farmi dare un’occhiata ora è troppo tardi
Ordino al mio corpo di alzarsi, non senza trovare resistenza e mi dirigo alla finestra. Apro del tutto la finestra e mi sporgo per guardare fuori, dal mio appartamento si vedono le luci della città e la strada vari metri più sotto trafficata da macchine, guidate da gente sempre di fretta. Uno strato di neve copre i marciapiedi ed fiocchi di neve si depositano uno sopra l’altro senza tregua, solo la strada col suo passare costante di automobili resta nera
Sembra che quest’anno ci sarà proprio una bella nevicataIl sonno sembra quasi del tutto sparito
Neve!?! Ma non ho vestiti, la finestra è aperta e non sto morendo di freddo?!
Il panico mi assale, chiudo la finestra, mi guardo rapidamente intorno. La stanza sembra del tutto normale, mi dirigo verso il comodino da parte al letto e m’inginocchio davanti, apro il cassetto e tiro fuori il cellulare che mi cade dalla mano atterrando nel cassetto
La luce è spenta e io non ne ho avuto bisogno per raggiungere il comodino, eppureIl mio sguardo spazia in giro, mi guardo a sinistra e a destra, dietro e in alto
Posso vederci bene anche al buio, riesco a distinguere dettagli che con questa poca luce che filtra dalla finestra mai ho visto
Riprendo il cellulare e cerco in rubrica il numero della dottoressa e la chiamo
Perfetto, ci voleva solo questo. Pure il credito doveva essere finito, l’unica volta che mi sarebbe servito il telefono fisso non ce l’ho
Rimango un attimo a pensare e a fare un punto della situazione
Ormai il sonno se ne è andato, se così si può dire, tanto vale che vada a fare una ricarica e poi dal dottore per una visita
Accendo la luce e apro l’armadio, prendo le prime cose che mi capitano e le butto sul letto
Vestiti pesanti, fuori nevica e infondo non ce nulla che non va
Vado in bagno e mi guardo allo specchio, nel guardare rimango paralizzato. Non esiste la mia immagine riflessa, si riflette solo la parete dietro di me
Ok calma, rilassati..regola il tuo respiro eShock, mi manca sia il respiro che il battere del cuore, rimango davanti allo specchio circa un quarto d’ora buono, immobile
Non può essere, deve essere un sogno o qualcosa del genere
Passa mezz’ora e sono ancora davanti allo specchio
Restare qui immobile non risolverà il problema, datti una mossa idiota. Forse semplicemente non mi accorgo del battere del cuore e di respirare per una qualche motivo a me sconosciuto, mica sono un dottore infondoEsco dal bagno rapidamente e mi dirigo verso il letto, mi vesto in fretta. Prendo il giubbotto, le chiavi di casa e i documenti, do un’altra occhiata in giro e poi mi chiudo la porta alle spalle.
Chiudo a doppia mandata e poi mi butto sotto la neve nel caos della città, che anche a quell’ora di notte freme di vita.
Mi dirigo verso il più vicino bancomat che dista ottocento metri circa, per fare prima mi infilo in un vicolo poco frequentato che conosco come le mie tasche. Ma con uno strato di neve tutto sembra diverso.
Qualcuno è appena passato, ci sono delle impronte fresche che si inoltrano nel vicolo. Per curiosità le seguo e allungo un di più la mia falcata.
Passano cinque minuti e altre due stradine nascoste e vedo una figura, le impronte sono le sue e continuo a seguirla. Non so cosa mi spinge a farlo, ormai il bancomat dove volevo andare è rimasto alle mie spalle, non è solo curiosità, ma un istinto a cui non so dare un nome.
La persona che seguo sembra non si sia accorta del fatto che la seguo, anche se ormai sono a pochi passi di distanza. La persona che da circa un chilometro seguo indossa un cappotto nero, un ottimo contrasto con la neve bianca per terra
Che buon profumo, non l’ho mai sentito
Un profumo dolce mi riempie le narici, inebria i miei sensi e mi assuefa. L’istinto che mi ha portato fin qui mi spinge non solo a seguire quella figura ignota ma a far dell’altro
Ma cosa?!
L’istinto prende il sopravvento, non riesco a resistergli, quell’odore mi pervade tutto il corpo e mi attira verso quell’individuo. Mi sento un’ospite nel mio corpo che non riesco più a controllare, che si muove facendo gli ultimi passi verso l’estraneo.
Le mie braccia afferrano quella figura, cerca di fare resistenza ma sembra un bambino nelle braccia di un adulto. Il suo collo è scoperto, vedo chiaramente le vene e le sento pulsare.
Sento un lieve prurito nella bocca e subito dopo la mia bocca punta al suo collo, i miei denti lacerano la carne e un fiotto di sangue caldo invade la mia bocca. Bevo con avidità, non ne capisco il motivo di questo gesto, ma l’istinto è come un’amante e non posso fare altrimenti se non assecondarlo.
Sento il battito del suo cuore che rallenta gradualmente per poi fermarsi del tutto mentre mi nutro della sua vita. Una volta finito di cibarmi, il suo corpo giace nelle mie braccia senza più una vita che lo sostiene, lo giro e lo guardo il faccia
Mio dio che ho fatto…
Quello che ho di fronte e che vedo svuota la mia testa da qualsiasi pensiero, il corpo riverso nelle mie braccia non sono nient’altro che io, il suo viso è il mio, il suo corpo è il mio, il suo sangue…
La mia mente si annebbia, le vertigini mi assalgono. Il mondo si fa sempre più buio, crollo a terra.

Mi sveglio di soprassalto, sono nel mio letto. Accendo la luce e mi guardo in giro come un bambino spaventato che ha paura dell’uomo nero in’agguato
Solo un sogno, uno stramaledettissimo sognoMi passo una mano sulla faccia per asciugarmi il sudore, una macchia sulla mia mano attira il mio sguardo. La guardo. È rossa, macchiata di rosso sangue, passo la mano pulita sulla bocca e una scia rossa compare sulla mano…
Solo un sogno………………
 
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