DIK, Desert Island Keeper

« Older   Newer »
  Share  
Silvia_leggiamo
CAT_IMG Posted on 17/4/2005, 19:59




La vostra poesia preferita? Quella che vi seguirebbe anche su un'isola deserta?
 
Top
Ruby^
CAT_IMG Posted on 17/4/2005, 21:30






Non mi intendo molto di poesia...ma sicuramente ricorderò sempre La Cavallina Storna di Pascoli; alle elementari fui l'unica a recitarla tutta alla perfezione ed il maestro mi fece i complimenti dandomi un bel eccellente!!!!!


Nella Torre il silenzio era già alto.
Sussurravano i pioppi del Rio Salto.
I cavalli normanni alle lor poste
frangean la biada con rumor di croste.
Là in fondo la cavalla era, selvaggia,
nata tra i pini su la salsa spiaggia;
che nelle froge avea del mar gli spruzzi
ancora, e gli urli negli orecchi aguzzi.
Con su la greppia un gomito, da essa
era mia madre; e le dicea sommessa:
"O cavallina, cavallina storna,
che portavi colui che non ritorna;
tu capivi il suo cenno ed il suo detto!
Egli ha lasciato un figlio giovinetto;
il primo d'otto tra miei figli e figlie;
e la sua mano non toccò mai briglie.
Tu che ti senti ai fianchi l'uragano,
tu dài retta alla sua piccola mano.
Tu ch'hai nel cuore la marina brulla,
tu dài retta alla sua voce fanciulla".
La cavalla volgea la scarna testa
verso mia madre, che dicea più mesta:
"O cavallina, cavallina storna,
che portavi colui che non ritorna;
lo so, lo so, che tu l'amavi forte!
Con lui c'eri tu sola e la sua morte.
O nata in selve tra l'ondate e il vento,
tu tenesti nel cuore il tuo spavento;
sentendo lasso nella bocca il morso,
nel cuor veloce tu premesti il corso:
adagio seguitasti la tua via,
perché facesse in pace l'agonia..."
La scarna lunga testa era daccanto
al dolce viso di mia madre in pianto.
"O cavallina, cavallina storna,
che portavi colui che non ritorna;
oh! due parole egli dové pur dire!
E tu capisci, ma non sai ridire.
Tu con le briglie sciolte tra le zampe,
con dentro gli occhi il fuoco delle vampe,
con negli orecchi l'eco degli scoppi,
seguitasti la via tra gli alti pioppi:
lo riportavi tra il morir del sole,
perché udissimo noi le sue parole".
Stava attenta la lunga testa fiera.
Mia madre l'abbracciò su la criniera
"O cavallina, cavallina storna,
portavi a casa sua chi non ritorna!
a me, chi non ritornerà più mai!
Tu fosti buona... Ma parlar non sai!
Tu non sai, poverina; altri non osa.
Oh! ma tu devi dirmi una una cosa!
Tu l'hai veduto l'uomo che l'uccise:
esso t'è qui nelle pupille fise.
Chi fu? Chi è? Ti voglio dire un nome.
E tu fa cenno. Dio t'insegni, come".
Ora, i cavalli non frangean la biada:
dormian sognando il bianco della strada.
La paglia non battean con l'unghie vuote:
dormian sognando il rullo delle ruote.
Mia madre alzò nel gran silenzio un dito:
disse un nome... Sonò alto un nitrito.

 
Top
Silvia_leggiamo
CAT_IMG Posted on 19/4/2005, 12:36




Qui ti amo... di Pablo Neruda

Qui ti amo.
Negli oscuri pini si districa il vento.
Brilla la luna sulle acque erranti.
Trascorrono giorni uguali che s'inseguono.

La nebbia si scioglie in figure danzanti.
Un gabbiano d'argento si stacca dal tramonto.
A volte una vela. Alte, alte, stelle.

O la croce nera di una nave.
Solo.
A volte albeggio, ed è umida persino la mia anima.
Suona, risuona il mare lontano.
Questo è un porto.
Qui ti amo.

Qui ti amo e invano l'orizzonte ti nasconde.
Ti sto amando anche tra queste fredde cose.
A volte i miei baci vanno su quelle navi gravi,
che corrono per il mare verso dove non giungono.
Mi vedo già dimenticato come queste vecchie àncore.
I moli sono più tristi quando attracca la sera.

La mia vita s'affatica invano affamata.
Amo ciò che non ho. Tu sei così distante.
La mia noia combatte coni lenti crepuscoli.
Ma la notte giunge e incomincia a cantarmi.
La luna fa girare la sua pellicola di sogno.

Le stelle più grandi mi guardano con i tuoi occhi.
E poiché io ti amo, i pini nel vento
vogliono cantare il tuo nome con le loro foglie di filo metallico.

Edited by Silvia_leggiamo - 19/4/2005, 13:48
 
Top
blue_tulip
CAT_IMG Posted on 12/6/2007, 23:01




La mia è :
"Oh capitano!Mio capitano" di Walt Whitman.


Oh Capitano! Mio Capitano!
il nostro duro viaggio è finito,
la nave ha scapolato ogni tempesta,
il premio che cercavamo ottenuto, il porto è vicino,
sento le campane,
la gente esulta, mentre gli occhi seguono la solida chiglia, il vascello severo e audace:
ma, o cuore,
cuore,
cuore!
gocce rosse di sangue dove sul ponte il mio Capitano giace caduto freddo morto.
O Capitano! Mio Capitano!
alzati a sentire le campane; alzati - per te la bandiera è gettata - per te la tromba suona, per te i fiori, i nastri, le ghirlande -
per te le rive di folla per te urlano, in massa, oscillanti, i volti accesi verso di te;
ecco Capitano!
Padre caro!
Questo mio braccio sotto la nuca!
E' un sogno che sulla tolda sei caduto freddo, morto.
Il mio Capitano non risponde,
esangui e immobili le sue labbra,
non sente il mio braccio, non ha battiti, volontà,
la nave è all'ancora sana e salva,
il viaggio finito, dal duro viaggio la nave vincitrice torna, raggiunta la meta;
esultate rive, suonate campane!
Ma io con passo funebre cammino sul ponte dove il Capitano giace
freddo,
morto
 
Top
3 replies since 17/4/2005, 19:59   311 views
  Share