AiRDieGo |
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| Lascio anzitutto una piccola premessa. Questo è il mio PRIMO Racconto, scritto qualche tempo fa. Lo ritengo quello probabilmente piu semplice a direfferenza di quelli che ho realizzato in seguito, per cui vi propongo proprio questo come inizio. Spero vi piaccia ... (Aggiungo anche che, se volete leggere altri miei pensieri, nel mio blog trovate questo ed altro! ... Blog) ---------------------------------------------------------------------------------- SorrisoNon ricordo con esattezza perché mi trovassi li, ne in quale preciso momento. Ricordo però alla perfezione il mare davanti a me, che si estendeva all’orizzonte di quella notte cosi scura, fino a confondersi con il cielo, impedendomi di capire dove iniziasse uno e dove finisse l’altro. Ricordo il profumo del sale e il rumore delle onde, confuso dai suoni della città alle mie spalle. Ma soprattutto ricordo la luna, che come un grande faro incastrato nel cielo illuminava parte della spiaggia e parte del mare, permettendomi di osservare il suo riflesso in superficie e il movimento delle onde.
Immerso nei miei pensieri, ogni giorno piu tristi e soli, mi resi conto che in quei 7 giorni di vacanza non avevo fatto nulla per conoscere qualcuno, per fare amicizia, per inserirmi nella massa. Ero sempre rimasto li, chiuso nella mia interminabile solitudine.
Scusate, non mi sono nemmeno presentato. E continuerò cosi. Non credo sia un elemento fondamentale no? Ciò che mi preme raccontarvi è quello che mi successe quella sera … e quanto il tempo a volte ci dimostri che non è cattivo, bensì che ci fa aspettare secondi infiniti solo per regalarci un momento preciso che non dimenticheremo mai.
Inondato da pensieri che si schiantavano nella mia testa come onde sugli scogli, poco distanti da me alcuni ragazzi e ragazze si radunarono per vedere tutti insieme le stelle e fra qualche risata per le loro battute felici una sensazione particolare mi portò a voltarmi dalla parte opposta a dove essi si trovavano … ed ecco apparire lei. L’ombra. Strisciava poco lontano dal mio fianco, simile a un serpente che lentamente avanza nel silenzio piu assoluto. Sola. Precisa. E via via che si avvicinava al mare, si faceva sempre piu lunga e definita. La figura umana che proiettava tale orma scura sulla sabbia era ormai a pochi passi da me e si sedette a terra senza dir nulla. Con una lentezza inesorabile e una finta indifferenza mi rigirai lentamente e finalmente la vidi chiaramente: seduta a gambe unite volgeva anche lei il suo sguardo verso la grande distesa d’acqua; con una mano spostò alcuni dei lunghi capelli neri che il vento le portava davanti al viso; una maglia bianca su semplici jeans mi diedero di lei l’impressione della semplicità fatta persona. Era una ragazza bellissima.
Per qualche secondo restai cosi, immobile, ad osservare tale bellezza che se era cosi eternamente fantastica anche solo nella penombra, chissà come lo sarebbe stata alla luce del sole. Abbassai gli occhi immerso in quel pensiero cosi dolce e cosi illusorio ... poi una brezza leggera, silenziosa, soffice, mi passò a fianco l’orecchio e mi entrò nel petto, cercando in ogni angolo buio del mio corpo, l’organo umano piu importante di tutti e per tutti: il cuore. Alzai nuovamente la vista verso il mare, poi verso la ragazza ancora li seduta … ma stavolta con il suo sguardo su di me. I suoi occhi mi penetrarono come frecce e i battiti del mio cuore come tamburi mi piacchiavano in testa a gran forza. Lei inclinò leggermente il viso, il suo sguardo si fece intenso, mi osservò qualche attimo senza un’espressione ben precisa, come se stesse studiando ogni centimetro di me stesso, ogni mio muscolo, ogni mio pensiero … poi sorrise. Il piu bel sorriso del mondo. Un dolce movimento cosi semplice e cosi spontaneo che riproporlo uguale sarebbe impossibile.
Rimasi un attimo ancora fermo, chiedendomi cosa fare … fin quando la vidi alzarsi, darmi un’ultima occhiata ed allontanarsi lungo la spiaggia. Mi invase un primo senso di malinconia … pensai che forse stesse osservando i ragazzi dietro di me, e non il sottoscritto. Pensai piu cose in quel minimo attimo che in tutta la mia vita. Ma poi mi dissi … che forse quel sorriso non era per me, ma mi piaceva pensarlo.
Mi alzai e le corsi dietro, per una volta, sicuro di me.
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