CITAZIONE (ItalianSaint @ 26/1/2010, 16:55)
dall'altro mi urta un po tutto questo buonismo che c'è intorno a sto film : ma è necessario farsi raccontare una lezione di ecologia da James Cameron mi chiedo io? è giusto valutare una morale in un film????i film provocatori o amorali sono cagate?
ciao!
P.
Scusa, ma allora tu perché leggi? cosa cerchi in un libro, solo lo svago? personalmente io cerco messaggi, seri, meno seri, giusti, sbagliati, ma cerco qualcosa che mi induca a riflettere su me stessa, sugli altri, sul mondo. Quindi perché da un film non dovrei richiedere la stessa cosa? (anche se i film secondo me si prestano meglio al puro intrattenimento rispetto ai libri). Il film provocatorio porta anch'esso un messaggio. Quello amorale lo stesso. Solo quello stupido non porta messaggi, ma naturalmente liberissimi tutti di guardarseli, ci mancherebbe.
è necessario farsi raccontare una lezione di ecologia da James Cameron?Direi di sì, o pensi che le condizioni del nostro pianeta non lo rendano necessario? A parte il fatto che non è una "lezione", ma solo un punto di vista, direi più che giusto, dal mio punto di vista.
Poi può anche non essere ritenuto necessario (c'è anche chi apprezza lo smog di Milano e il mercurio nei mari, etc.etc.).
Anche dire ecologia è riduttivo, nel film si parla d'amore, amore per il prossimo, per la natura, amicizia, collaborazione, senso del gruppo, tutte cose che nella nostra società sono in caduta libera.
Non è un film particolarmente originale, ma non credo ci voglia a tuti costi originalità per una storia gradevole e profonda.
Poi, scusa, che significa "da James Cameron"? Non ha diritto di parola? Ogni regista serio esprime il suo punto di vista, il pubblico è libero di condividerlo o no, ma non mi sembra lui l'iniziatore di "messaggi" nel cinema, francamente.
Neanch'io amo particolarmente la fantascienza (a parte Guerre Stellari), devo dire, ma neanche amo le etichette di genere, e ci sono spesso dei film, come dei libri, che le persone evitano perché etichettate come un genere che non amano. Io ho imparato a farne a meno da quando conosco Stepen King, per il quale l'etichetta di Re dell'horror è una vera stupidaggine. Clive Barker scrive horror, oltre il quale non c'è nulla. In King c'è di tutto, e l'horror è solo un modo di raccontare, un vestito buono come un altro.