 | -Babi- |
| | Fatemi sapere se vi piace...e sopratutto datemi un titolo!!!  Era una bellissima mattina estiva e io ero seduta davanti al mare a osservare l’infrangersi delle onde. Era come se stessero giocando placidamente ad acchiapparello e l’effetto mi faceva spuntare un sorriso incerto in viso. Niente e nessuno avrebbe potuto distogliere il mio sguardo da quelle onde. Tranne Marta, la mia migliore amica. La conoscevo ancora prima di nascere. Le nostre mamme, infatti, si erano conosciute quando erano incinta all’ospedale. Io e Marta siamo come gemelle: nate lo stesso giorno, alla stessa ora, nello stesso ospedale, ci avevano battezzato insieme e poi avevamo fatto tutto il corso di studi insieme, fino alla prima media. Un anno fa ci avevano, infatti, separate. All’inizio non lo accettavamo, ma poi abbiamo capito che la nostra amicizia non era solo vederci a scuola ed essere compagne di banco, ma andava oltre. Da quel giorno siamo tornate da scuola insieme. Tutti i giorni. Marta era molto carina. Aveva due splendidi occhi azzurri, i capelli rossicci e lunghi. Era magra, ma non troppo, quanto basta. E, ultima cosa, ma più sorprendente, non aveva neanche un brufolo. Si vestiva sempre con buon gusto (e non solo perché la accompagnavo io a scegliere gli abiti). Alcune sue compagne e amiche erano gelosissime di lei. Ma io non lo sono mai stata, forse perché ormai mi ero abituata all’idea che lei era bellissima e io ero solo una ragazza grassa, dai capelli color topo, e troppo alta per la mia età. Noi eravamo sempre state le due emme, Marta e Martina, sempre insieme. L’unica differenza fra noi due ( a parte il fisico) era il carattere: lei esuberante e sempre allegra, mentre io ero più riflessiva. Marta si sedette affianco a me dicendomi:-È bello, vero?- io annuii. Era ancora più bello condividere con lei quel momento. Quello era l’ultimo giorno intero di vacanza e dovevamo godercelo. Per me godermelo era continuare a guardare le onde, mentre per Marta dovevamo indossare un costume olimpionico e farci una bella nuotata. La sera prima avevamo deciso che di mattina avremmo fatto la nuotata, e di sera guardato il tramonto. A me andava più che bene, o almeno così avevo fatto credere a Marta. Mi ero infatti svegliata prima di lei per rilassarmi. Purtroppo lei mi aveva scoperta, anche se ormai era mezzogiorno,e dovevo stare ai patti. –Andiamo a nuotare?- chiese lei, esuberante come al solito –ok...ma non dobbiamo nuotare tutta la mattina, vero?- chiesi un po’ spaventata – CERTO CHE DOBBIAMO!!! È L’ULTIMO GIORNO!!!- urlò. Si tolse il pareo rosa e corse a tuffarsi, anche se l’acqua era a dir poco gelida. Io esitai un po’. Scesi con cautela dallo scoglio su cui ero seduta e, arrivata alla battigia, esitai. Iniziai a bagnarmi i piedi. Poi, piano piano permisi all’acqua di arrivarmi alla vita e Marta mi spinse in acqua. Avevo troppo freddo, e per scaldarmi nuotai un po’ a cagnolino. A salvarmi arrivò mia madre che disse :- Forzaaaa!!! È ora di pranzo!!!- Marta cercò di ribattere :-Uffa, siamo appena entrate!!!- -Anche la pasta è entrata nei vostri piatti, e se non la mangiate calda poi diventa collosa, quindi uscite subito!!- insistette mia madre. Uscimmo velocemente. Pochi minuti dopo ci ritrovammo a mangiare l’ultima “pasta estiva”dell’anno. Dopo pranzo andammo nella mia stanza e ci sdraiammo nel mio letto a una piazza e mezzo, preso apposta per quella bellissima settimana a Chia. –Ecco, per colpa tua ora non ci possiamo più fare una nuotata!!!- disse arrabbiata Marta.
-Non è mica colpa mia se ti sei svegliata a mezzogiorno!!-
-Sì, ma mi potevi anche svegliare tu!-
-...lascia stare...giochiamo a verità o penitenza?-dissi. Verità o penitenza era il “nostro” gioco. Ci giocavamo da quando avevamo sei anni. Era stata una trovata di Marta, che voleva sapere una cosa che non potevo dirle. A quell’età non era divertente, perché non capivamo chi diceva la verità e chi mentiva. Ma ora bastava guardarci negli occhi per capirlo.
-Inizio io- continuai- cosa manca nella tua vita?-chiesi. Marta mi rise in faccia e mi disse:- Stai diventando troppo riflessiva tu!!ok, se proprio ti devo rispondere...mi manca un’amica a cui piaccia nuotare!!-era ovvio che scherzava. Nel nostro gioco avevamo stabilito una variante: per non fare domande troppo scandalose,a cui era difficile rispondere, la domanda si ritorceva contro chi l’aveva fatta. Ora dovevo rispondere io alla mia domanda. Dissi:-Forse la libertà. Sono sempre cresciuta con delle regole che, sì dobbiamo rispettare, però...che succederebbe se non lo facessi? Solo per una volta?Secondo me ogni tanto bisogna fare delle eccezioni, sennò a che servono le regole?- Marta mi fissò ,un po’ stupita. In 13 anni non avevo mai fatto la ribelle, mai. Ma poi la sua espressione si trasformò in un sorriso soddisfatto. Decidemmo di trasgredire una regola proprio quella notte. Decidemmo che saremmo andate al mare di nascosto dai miei genitori. La giornata passò in fretta, e io e Marta rimanemmo a confabulare nella mia stanza per ore. Dovevamo preparare bene il piano. Decidemmo di andare in spiaggia a mezzanotte e un quarto e di farci il bagno. A mezzanotte e dieci avevamo già messo i cuscini sotto il materasso (il trucco più vecchio del mondo, ma era così eccitante farlo!!)ed avevamo sceso in punta di piedi le fredde scale in marmo. I miei genitori russavano molto forte, e questo era un buon segno. Nella borsa da mare avevamo messo un asciugamano a testa e una cuffietta, così da non bagnarci i capelli. Arrivammo in spiaggia: c’era un panorama meraviglioso: la luna si rifletteva nel mare, liscio come l’olio. Toccai l’acqua con i piedi, mentre mi mettevo la cuffietta, e notai che era veramente calda. Mi buttai subito, e feci la nuotata più bella della mia vita. Marta era al settimo cielo ed io ero molto felice di averla fatta contenta. Avrei voluto che quel momento durasse per sempre. Purtroppo dovemmo uscire subito, perché avevamo una paura matta che i miei ci scoprissero. Ci asciugammo per bene e ci infilammo il pigiama. Fortunatamente la nostra casa al mare era vicinissima alla spiaggia e la raggiungemmo in fretta. Per un pelo non ci scoprirono. Quello fu, per me, il giorno più bello della mia vita.
 Allora???Vi piace?^^siate sinceri!!
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