| Break - Ossa Rotte, di Hannah Moskowitz, è uno dei libri che tratta tematiche adolescenziali pubblicati da Giunti Y. Il tema trattato in questo romanzo può non esser vicino o compreso da tutti nello stesso modo: autolesionismo giovanile, scritto dal punto di vista del protagonista, Jonah, un diciasettenne con gravi problemi familiari alle spalle. Per la prima volta, ho faticato un poco ad immedesimarmi, nonostante lo abbia letto in pochissimo tempo. Si, ho faticato un po' in quanto fin dalle prime pagine la Moskowitz ti catapulta nella vita di Jo senza preamboli, proprio mentre lui è intento a farsi male. Alcune scene devo ammettere che mi hanno impressionata.
Ma partiamo dall'inizio.. Jonah è un diciasettenne con a spalle una famiglia disastrata: i suoi genitori avevan divorziato, per poi tornar assieme e far un terzo figlio per cercare di sistemare la situazione, riuscendo solo a peggiorarla. Sono spesso assenti, lasciando i due figli maggiori responsabili a crescersi da per sé. Jesse, il secondogenito, di sedici anni, ha una salute a dir poco cagionevole: è allergico a quasi tutti gli alimenti, tanto che il suo unico pasto consiste in frullati pieni di vitamine e quant'altro. L'alimento che più di tutti gli causa forti crisi allergiche, sia solo che lo respiri o ne entri in contatto, è il latte, ma stare in casa con Will, il terzo ed ultimo fratello, ancora poppante, di certo non aiuta, a maggior ragione se la madre lascia latte e biberon in giro per tutta la casa. E Jo si sente tremendamente responsabile per Jesse, tanto da esserne ossessionato. Ma se da una parte Jo mette una morbosa attenzione su tutto ciò che fa il fratello, su ciò che tocca o ciò a cui viene in contatto, Jess cerca di condurre una vita da adolescente il più possibile normale, giocando come capitano nella squadra di hockey, cannoniere in quella di calcio e titolare in quella di basket. Ma gli attacchi si scatenano spesso, e ogni volta per Jo è un duro colpo. Si sente il responsabile di ciò, per non esser riuscito ad evitare le crisi allergiche del fratello, crisi respiratorie che se non calmate in brevissimi tempi, lo possono portare alla morte . E il clima in casa di certo non aiuta: i due genitori litigano spesso, e Will, di otto mesi, non la smette mai di piangere. E l'unica via di salvezza per Jonah è rompersi le ossa. Si, perchè è risaputo che una volta che un osso si rompe, quando si aggiusta, diventa più forte. E più la sua vita si incasina, più Jo è ossessionato dal rompersi le ossa. Il suo è un bisogno di controllo, di poter controllare qualcosa nella sua vita disastrata, ma anche una sorta di morbosa dimostrazione d'amore: crede alla teoria del confucianesimo per cui la famiglia è la più piccola unità di misura esistente, e che se un suo appartenente soffre, soffron anche gli altri, ma se uno è forte, son forti anche gli altri. E lui vuole esser forte, per Jesse, per Will, per i suoi genitori, per lui stesso.. Purtroppo questo suo comportamento porterà solo guai, a lui e alla sua famiglia, incrinando ulteriormente i rapporti familiari e con i suoi amici.
E' un libro tosto, crudo, ma che ti porta in questo viaggio interiore del protagonista, alla riscoperta dei veri motivi che lo spingono ad adottare comportamenti così borderline, con un'introsprezione sul folle amore che Jo ha verso il fratello. E' un libro che approfondisce appunto il disagio giovanile che provano alcuni ragazzi a causa di problemi familiari, disagi che si ripercuotono su loro stessi, sulle loro sicurezze, sul loro modo di affrontare la vita, sulla loro stabilità, o meglio, insabilità e fragilità emotiva. Sebbene alcune scene mi abbiano fortemente impressionata, questo libro dai toni così forti, sembra urlare i disagi vissuti da molti ragazzi d'oggigiorno, e ti aiuta a capire alcune dinamiche psicologiche che entrano in gioco in certe situazioni. Qui alcuni comportamenti sono estremisti: non tutti arrivano a certi livelli, ma la base del disagio è quella.
In generale è un bel libro. Forte, crudo, ma bello.
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