ho appena finito di leggere questo best-seller... che dire se non che l'ho trovato un libro alquanto ruffiano e presuntuoso? con un messaggio ruffiano e presuntuoso? non mi stupisce che abbia venduto tanto... a parte qualche eccezione, i libri con un messaggio di facile presa, che giocano su sentimenti come la rivendicazione e il risentimento, proponendo un messaggio illusorio e seducente, vendono sempre... soprattutto quando la maggiorparte degli acquirenti si convincono di star leggendo qualcosa che si spaccia per "importante" ma che in realtà li sta solo prendendo in giro con la vacuità del suo messaggio...
protagonisti due pazzesche figure femminili, di facile presa, una portinaia autodidatta e coltissima e una ragazzina acutissima e intelligente... e come sfondo una pazzesca e semplicistica società "ricca", naturalmente ignorante e su cui si concentra il disprezzo della ragazzina protagonista, che appartiene a questa società bene pur distiguendosene e ostentando tale distinzione... un libro in cui i ricchi e i benestanti diventano degli zotici ignoranti che meritano solo di essere presi in giro, e naturalmente, al contrario, i poveri che diventano depositari del buon vivere, dei buoni sentimenti, della spontaneità e della "vera cultura"... un ritratto del genere, se mi permettete, è un'emerita boiata, una roba che lascia proprio il tempo che trova... che fa leva su sentimenti facili come l'invidia verso chi ha più soldi di te... oppure la ragazzina che spala tanta di quella me*da sui suoi stessi familiari, da lei ritenuti troppo poco intelligenti... la sorella che è tratteggiata come l'oca della situazione, mentre lei, tutta studio e raffinatezze, si mette i tappi nelle orecchie per non sentire le stupidaggini che dicono i suoi genitori mentre sta leggendosi i suoi haiku... ma sparati!! e poi tutta questa celebrazione della cultura giapponese... una cultura che amo, che qui, proprio a causa di una sciocca e semplicistica immotivata celebrazione, viene offesa nella sua stessa dignità di cultura... altro che celebrata... insomma, in questo libro tutto ciò che è occidentale è uno schifo, tutto ciò che è giapponese è automaticamente splendido... sempliciume su sempliciume... e naturalmente l'unico personaggio adulto benestante che non abbia il disprezzo delle due protagoniste è un giapponese!! tutto il resto (se con un certo conto in banca, beninteso) è sporcizia. Ma per favore!! un romanzo in cui abbondano facili sentimenti di "superiorità", superbia che in realtà è solo invidia, ma ben mascherata... perchè il personaggio della portinaia non è certo positivo, a mio vedere... è proprio il personaggio che va a genio per tutti coloro che sono invidiosi del conto in banca del vicino...
e quello che mi rende ancora più perplesso è il fatto che l'autrice sia una docente di filosofia... a parte il fatto che forse non sa cosa significhi scrivere un romanzo, perchè la prima parte del libro sembra una prolungata e atteggiata lezione di filosofia... e naturalmente mette queste parole in bocca a una portinaia e a una ragazzina di neanche tredici anni... ma l'autrice dovrebbe rendersi conto, lei prima di tutti, che questo procedimento è una stupidaggine... ma come? proprio tu che sei una docente di filosofia, che lavori in un ambiente accademico, non ti rendi conto, tu per prima, per il lavoro che fai, che è impossibile che una portinaia e una tredicenne possano usare davvero quel linguaggio che attibuisci loro?? proprio tu, che dovresti capire che l'autodidattismo non può fare i miracoli e che una tredicenne non ha avuto proprio nemmeno il tempo di acquisire strumenti per raggiungere quel livello culturale? proprio tu, cara autrice dei miei stivali, non capisci che la cultura è un processo di acquisizione dai tempi lunghi e che avviene all'interno di un'istituzione sociale?? che l'autodidatta non può mettere mano su quegli strumenti che tu stessa hai acquisito proprio perchè hai frequentato a tuo tempo l'ambiente accademico? ma forse a lei importa solo gettare discredito proprio nel piatto in cui mangia, e lo fa, perchè lo fa, facendo dire cose pazzesche alle due miserabili protagoniste, cose che possono convincere solo gli ignoranti e gli zotici.
per non parlare del finale, una ciliegina sulla torta all'insegna del patetismo di facile smercio. Un libro da dimenticare. Assolutamente.
Edited by paul_v - 20/6/2008, 17:48
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